Cosa può fare il Counselor per contrastare il fenomeno della povertà?

Per me significa incontrare i beneficiari di misure, vantaggi e assistenza, e vederle come persone preoccupate di non farcela a fronteggiare le incombenze del quotidiano, le spese di tutti i giorni, le situazioni debitorie accumulate, il pensiero del futuro, le privazioni. Persone che spesso si sono infragilite a causa delle delusioni , delle fatiche e di scelte passate.
Persone ricche di risorse da esplorare e da aiutare a far fiorire.

La povertà è un fenomeno complesso e le risposte per tirarsene fuori non possono essere semplici ed univoche. L’intervento che ho messo a punto, in collaborazione con il Terzo Settore e La Pubblica Amministrazione, vede la persona nella sua interezza ed inserita nel contesto della Città pertanto ne coltiva tutte le dimensioni: l’istruzione, l’apprendimento della lingua, la formazione continua e qualificata, la casa, l’alimentazione sana, le cure mediche, la pratica sportiva, l’orientamento al lavoro, la partecipazione a momenti di socializzazione, le visite a luoghi della cultura e dell’arte.

Il Counselor ascolta le storie, aiuta a far emergere la dimensione del desiderio, attiva risorse interiori e co-costruisce, insieme al beneficiario della misura, un nuovo progetto sostenibile.

Ascoltare con attenzione le loro storie, creare un clima di accoglienza e privo di giudizio, aiutare con beni materiali quando occorre, facilitare l’attivazione delle loro risorse, co-costruire insieme un nuovo progetto di vita gratificante e sostenibile, far emergere la dimensione del desiderio. Tenere insieme l’ascolto, la relazione e la concretezza delle azioni.
Ho osservato come la situazione di povertà diminuisce il desiderio e la capacità di socializzazione, la volontà di stare insieme agli altri delle persone, per questo mi impegno, insieme ad altri, ad organizzare opportunità per facilitare la nascita di legami. Tutti insieme, durante quelle esperienze, creiamo un noi per fare comunità, siamo tutti umani che provano piacere ad incontrarsi e fare un’esperienza insieme, non ci sono differenze.

Il Welfare Generativo si può materializzare?

Valorizziamo i talenti e le capacità di ciascuno chiedendo di aiutarci, di aiutare altre persone, di partecipare in maniera attiva da protagonisti in attività e progetti.
Nella restituzione alla comunità di qualcosa di tuo che porti volentieri si genera nuovo valore ed evita la dipendenza assistenziale.

Allora è evidente come aver guardato con fiducia alle capacità della persona in situazione di disagio economico ha trasmesso fiducia in se stessa ed ha creato le condizioni per una nuova fioritura.

Ecco che alcuni aiutano a preparare e distribuire i panieri alimentari, altri a cucinare durante gli eventi di comunità, altri a prestarsi da mediatori linguistici durante i colloqui con chi non parla italiano, altri ad organizzare le uscite culturali nei musei della Città. Questo è il Welfare Generativo!

Ascoltare, Accompagnare, Orientare e Facilitare la gestione dei compiti di vita, l’auto-realizzazione della persona, l’apertura verso gli altri e l’assunzione di responsabilità sociali per vivere la vita nella sua pienezza.

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